12.11.99
REPRESSIONE

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Chi crea i mostri, come si creano? La creazione del nemico è un tema che Quemada ha affrontato in più occasioni, parlando di guerra a bassa intensità, parlando di neonazismo e di regionalizzazione, parlando infine di guerra psicologica. L'articolo che segue fa riferimento alla "campagna dei quatto giorni" contro i comunisti non parlamentari avvenuta il 20-21-22-23 ottobre del 1999. Cercheremo partendo dalla esperienza di due compagni di Mestre di ricostruire un quadro della moderna inquisizione politica. L'articolo è stato redatto dalla redazione di Quemada e speriamo incontri i favori anche dei diretti interessati ai quali sarà inviato con la nostra totale solidarietà...

Qui invece troverete la risposta politica di Quemada alla serie di perquisizioni di questi giorni. 

Qui potete scaricare l'intero dossier e consultarlo off line.

 
     

Caccia all'untore comunista

Tutto ha inizio con una sveglia mattutina da cardiopalma. Ore 5.30 qualche squillo di campanello e poi un durissimo "Apra, polizia". Inizia così la tua nuova avventura di criminale. Per una settimana i giornali riporteranno dapprima delle sigle al posto del tuo nome, poi il tuo luogo di lavoro, il tuo indirizzo, poi il tuo nome e la tua foto. Tutto ciò che può servire a vendere verrà di te utilizzato, diventerai merce nella catena della produzione di schifezza cartacea. Molte buone madri di famiglia, molti vecchi padri, scopriranno dalle colonne del loro quotidiano preferito che tu, il loro vicino di casa, sei un pericoloso sovversivo, magari addirittura un sanguinario terrorista. Scopri magari che mentre prima non ti salutavano ma ti sorridevano, adesso ti salutano ma ritraggono senza potersi controllare un po' la testa all'indietro. Da oggi i tuoi amici avranno paura a telefonarti, i compagni non faranno che circondarti di DEVI, DEVI, e i parenti, increduli ti diranno "hai visto, ti avevo detto di farti gli affari tuoi....".

Ma come inizia e si sviluppa la costruzione dell'UNTORE, e a chi giova?

Bhe, l'untore manzoniano o la strega medioevale serviva alla comunità per evocare problemi immanenti e irrisolvibili, per affrontare un nemico di pubblica mercè, capro espiatorio del nemico reale, ben più potente o addirittura dalla natura divina. L'untore, la strega, l'ebreo, figure chiave per far sgorgare nel pogrom la rabbia popolare, indirizzarla e annichilirla al tempo stesso. Ma l'untore è una costruzione culturale, deve essere creato, la sua figura deve sorgere da sentimenti latenti, da basi materiali irrazionali quanto diffuse e collettive. L'arte di diffondere voci, calunnie, sospetti sul suo conto, sulla sua condotta, sulla sua stessa salute mentale giunge allo scopo quando incontra il gusto delle masse e quando rigenera il senso stesso del gusto col suo talento. Il criminale, isolato e pedinato, finirà sotto le picche dei contadini, sporco e isolato, nelle sue tasche verranno trovate fortune meravigliose sottratte ai poveri della città. Tutti i peccati capitali saranno la sua condotta quotidiana, e la morte o l'irreperibilità prova inequivocabile della volontà punitiva di Dio. Dio e popolo, due entità negate nella sostanza ed affermate nella forma al tempo stesso dall'inquisitore.

"Oggi 19 ottobre 1999 ...." una breve lettura dei quattro agenti in borghese, mani alla fondina, uno sguardo assonnato al foglio che ti appoggiano in mano e un tuo cenno per farli entrare. Le 10 ore che seguono sono un susseguirsi di "questo", "apra quello", imperativi assoluti accompagnati da una più sottile forma di interrogatorio informale, spesso svolto da uno degli agenti che si presenta con l'aria più cordiale, con gli "scusi", "permette", ma anche la sua figura fa parte del rituale della perquisizione. E' funzionale allo scopo. Ti portano dai tuoi, si fanno aprire gli armadi nel posto di lavoro, si portano via le tue foto, i tuoi ricordi, si copiano i tuoi files e le tue agende amorose. Alle 16 è tutto finito, sei di nuovo a casa, la gogna è pronta ma ti fanno prender fiato. Sai cosa ti aspetta nei giorni che verranno, i titoli, le indagini, le foto, e forse le interviste ai tuoi colleghi, magari ai parenti, e se vorranno gonfiare la montatura gli interrogatori, i fermi, il carcere preventivo, l'avvocato, i processi, le udienze, le testimonianze. La repressione ha le sue fasi prescritte, dapprima è psicologica, poi ti getta in pasto alle folle, poi costruisce intorno a te il mostro e infine o ti ingoia o ti riassorbe.

Il mattino dopo, le prime menzogne

Apri il quotidiano locale, hai dormito dieci ore ma ti senti ancora stanco, deluso anche, solo un paio di compagni ti hanno telefonato, nessuno ancora sapeva e chi sapeva teme ti abbiano arrestato. L'articolo è in prima, e lì trovi le tue iniziali A.B., A.R.T. l'operaio tenero, incensurato, e il vecchio duro, aderenti forse al "fantomatico" partito comunista clandestino. Una struttura clandestina in chiave terroristica, eccoli, iniziano con le menzogne. L'ordine di perquisizione parlava di sovversione (270cp) e si trattava di una misura d'indagine, senza mandati di cattura, fermi di polizia e nemmeno di interrogatori. Ma la seconda falange del lungo dito inquisitore non si fa attendere, A.R.T. ha diversi precedenti, A.R.T. è un "duro". E' la solita velina della polizia, non elenca i precedenti, non parla dei risarcimenti che A.R.T. ha avuto per ingiusta detenzione, non spiega cosa significa "duro", inizia a contornare il "duro" di sospetti e l'"incensurato" di comprensione per essersi fatto coinvolgere. Da copione. Si deve mettere all'indice la tua vita, quanto in essa vi è di "deviante" e soprattutto giustificare con questa devianza l'operato degli investigatori. Leggi ancora, cambi giornali, e ancora scopri incredulo di essere stato arrestato, scopri che il tuo luogo di lavoro è ormai identificato, tutti possono sapere chi sei, possono iniziare a sospettare di te. Scopri che quello che dici per difenderti è "ferneticante" e quello che usano per attaccarti è indiscutibile.Scopri ancora che gli ambienti che frequentavi saltano fuori da archivi resi pubblici, tranquillo, è solo la tua caricatura che sta prendendo forma, hai frequentato personaggi pericolosi, eri addirittura in possesso di una rivista dove aveva scritto uno che ha rivendicato l'omicidio D'Antona. Ma sono tutti valori e codici relativizzati, nessun buon quotidianista accuserebbe un lettore di Repubblica di essere un sostenitore dell'assassino di Calabresi, poichè Sofri scrive alcune righe nel giornale... E' chiaro che il fulcro dell'accusa non è scritto, il fulcro dell'accusa reale non è il fulcro pubblico. Fatalmente l'articolo è sbilanciato, fatalmente poichè il reale non può essere pronunciato ma comunque deve divenire l'oggetto del comunicare, deve passare, essere assunto, e questo non può che avvenire attraverso un codice di luoghi comuni, attraverso la chiave interpretativa del pregiudizio.... Ovviamente "Solidarietà proletaria" nessuno se la compra, quindi solo un sicuro fanatico la possiede, opere sconosciute ai più, che i più non hanno in casa, i più non si sentiranno coinvolti dalle loro accuse, i più sanno non già della tua sicura colpevolezza ma della loro sicura innocenza. La fantasia popolare fila avanti. Dallo stretto riserbo degli inquirenti emerge per la stampa l'elenco dei libri "all'indice" che avevi in casa, delle tue riviste, delle tue letture...

Niente armi, nessun fermo, solo documenti, libri, riviste, regolarmente registrate in tribunale, depositate nelle questure, vendute nelle edicole e nelle librerie di tutta Italia. E allora la notizia? Bhe la notizia va costruita da frammenti confusi del tuo passato, del passato delle organizzazioni politiche di cui sei membro, "modelli ideologici di stampo brigatista", "movimento eversivo che avrebbe potuto", "vivace fermento", in due righe scopri che i fascicoli che ti riguardano e quelli sul brigatismo sono separati, scopri che hanno "INDAGATO PIU' L'AMBIENTE CHE I PERSONAGGI", scopri insomma che l'imputato non sei tu, ma qualcuno che potresti conoscere, le idee che professi, gli editori dei giornali che leggi e che sono irreperibili. Ma non tranquillizzarti, anche se l'untore non sei tu, tu sei il protagonista migliore per la farsa, tu sei o potresti essere l'attore ideale intorno al quale creare il mostro. Tu oggi sei l'incarnazione del male, e per questo vai mondato...

L'articolo migliore, il più sincero non può che essere l'intervista all'investigatore impegnato a chiarire che bisognava disegnare la mappa del potenziale reclutamento delle potenziali nuove Brigate Rosse, un modo burocratico per dire che la schedatura politica doveva essere effettuata a "TAPPETO", su richiesta dei servizi segreti, una sorta di grande inchiesta sul comunismo non parlamentare in Italia. Ma i giudici avrebbero atteso prima di "FAR TERRA BRUCIATA INTORNO ALLA LOTTA ARMATA". Quei confini andavano prima disegnati, prima bisognava creare un argine intorno al nemico e poi, una volta separato dalla massa, una volta occultata la sua natura umano sotto il sospetto, andava incenerito. Su quella terra evidentemente vedevano anche te, non ti trovavi sul confine o oltre il fossato.Ti hanno voluto incenerire. Ordini dall'alto.

Leggi ancora e scopri che esisteva una rete occulta , alla quale evidentemente appartenevi, dotata di basi, mezzi di informazione, appuntamenti fissi, raduni estivi, insomma una sorta di scout laici dal pericolosissimo pensiero comunista. Una rete che non ha commesso reati e di cui non è certa l'esistenza ma di cui è già pronto il logo giornalistico d'effetto. I pm, ci spiegano i giornali cercano possibili legami tra "TUTTO CIO' CHE STA A SINISTRA DI RIFONDAZIONE E DEL SINDACATO" e le presunte Brigate Rosse. Cercano calpestando. Calpestano un ambiente che sarebbe in fermento come dimostrano articoli delle riviste che leggi. Ma il giornalista deve giustificare il logo a cinque punte, deve tessere una rete di sospetti collegamenti e quindi costruire sulla carta improbabili legami e connivenze. 

Una che viaggiava in un treno nei cui cassetti si trovava un documento (già reso pubblico) delle BR, alloggiava in un campeggio (aperto al pubblico) dove avrebbe alloggiato una che forse c'entrava.... Fumo, una cortina di sospetti che salta fuori dalla terra bruciata.... le tue frasi, i tuoi discorsi, passati al vaglio sono paragonati alle frasi dei brigatisti, sono evidenti agli occhi del profano e del lettore i profondi nessi di continuità....Il logo adesso è giustificato...anche se i pm dicono il contrario... il mostro una volta definito si amplifica e sempre più deformato diventa una nuova creatura mediatica, indipendente dalla realtà, creatura dell'abisso... 

Il secondo giorno, l'untore ha nome e cognome

E dagli abissi agli abissi,  passa un giorno. L'inchiesta che doveva indagare più sugli ambienti che sui personaggi si incarna, si materializza nei soggetti devianti sui quali pendono "TANTISSIMI SOSPETTI". Il riserbo delle questure si scioglie completamente, dei soggetti compaiono quadri descrittivi caratteriali, posizioni politiche, lavorative, nulla è lasciato al caso. Il tuo nome inizia ad essere più completo, anche i nomignoli per gli amici compaiono accanto alla foto di una macchina dei carabinieri che blocca una porta. Vengono descritte le tue attività, le tue frequentazioni, vengono aggiunti dettagli e fantasie sulla tua appartenenza. Calunnie? No, un proverbiale "si dice" sembra tutelare l'infondatezza delle fonti, l'assurdità della costruzione. Un nuovo logo, accanto al tuo nome oramai ti identifica, è lo stesso usato per la mala del Brenta, non compariva accanto agli articoli sul presunto mandante dell'omicidio Pecorelli, ma compare accanto al lettore delle riviste dei presunti amici dei presunti assassini di D'Antona.... Si vedono armi non trovate, scoppi mai avvenuti, sguardi minacciosi e cupi di delinquenti insospettabili. Noi.

Ma quale è la quotidiana attività dei moderni untori? L'untore è colui che diffonde la peste sporcando i muri delle case con unguenti infetti, assassino pubblico a caccia di proseliti, nemico dell'umanità.  Le dichiarazioni rassicuranti del giorno prima, gli "stiamo indagando su ambienti e non su personaggi", "su presunti livelli clandestini più che su terroristi", oggi si deformano. Tu divieni improvvisamente il "punto di riferimento delle neo-nate Brigate Rosse" alle quali si era "ISCRITTI" e si facevano "ISCRIZIONI" come al dopolavoro ferroviario o alle società sportive. L'ignoranza dell'articolista permea l'articolo di tragica superficialità. Il non imputato diventa colpevole e chi non gli sputa è amico dell'infame. Tutta la comunità deve partecipare al rito sacrificale, tutti devono distinguersi, calunniarlo, scacciarlo. Eccoti scacciato dal "Rivolta", eccoli spaventati dal solo fatto che ti si paragoni a loro. Loro no, il tuo famelico unguento appestato non solo non l'hanno distribuito ma anzi, da molto tempo ti impedivano anche di avvicinarsi al territorio che controllano. Negano persino la tua vicinanza fisica al loro pacifico rione.....

Sei colpevole, nessuno sa di cosa, ma tutti a 36 ore dalla perquisizione già lo sanno. La tua presenza in fabbrica è già segno di "ripresa del terrorismo a Marghera". A 36 ore di distanza, senza sapere nulla di te hanno già costruito un muro intorno alle fabbriche, hanno già isolato gli estremisti. "il ragazzo non aveva mai dato problemi", ti dice il sindacalista, ora evidentemente hai iniziato a darli.... Il fatto che anche grazie a te la fabbrica non avesse chiuso non è mai stata una notizia, il fatto che i padroni volessero comprarti per poterla chiudere non è mai interessato a nessuno. Tu ora hai iniziato a dare problemi....

Nella pioggia di distinguo i compagni di ieri, "non hanno nulla a che fare con noi, nel passato, nel presente e persino nel futuro". Per loro, numi tutelari della patria del diritto il colpevole è colui che sembra tale e per questo va punito, isolato. Chi deve sparare sulla croce rossa? Proprio chi, per il proprio passato può essere accusato di esserti amico, amico del nemico è nemico esso stesso. Noi non facciamo più attività di un certo tipo, "la politica ha un peso abbastanza relativo". Siamo alternativi e non terroristi. Tu evidentemente sei già per tutti terrorista e non certo pacifico alternativo... Gelatinosa e arrogante la frase finale dei due simpatici ex "paragonarci a loro è contrario allo stato di diritto, "mi spaventa". Lo spaventa un paragone con te nello stato di diritto,quello stesso diritto che lascia 4/5 dell'umanità alla fame lo spaventa meno, non lo spaventa affatto....

 Iniziano "dal riserbo massimo" a comparire anche documenti che te od altri potreste aver scritto, vengono descritti errori ortografici, persino la dimensione del carattere è prova inequivocabile ("scritto in caratteri illeggibili") del presunto livello occulto dei tuoi compagni. Coincidenze? Gli inquirenti devono aver cambiato idea, perchè sicuri i giornali affermano "non ci credono".

Ma il giornale borghese non vuole essere accusato di partigianeria. Dopo averti condannato alla gogna, puro, democratico, rispettoso dello stato di diritto ti intervista. Intervista quello stesso mostro che ieri aveva scritto un "ferneticante" documento, lo intervista come "imprenditore comunista  mestrino", riacquisti dignità per poche righe, pronti domani a negare tutto, a ributtarti nel fango, con l'unico scopo di creare atmosfera, vendere giornali e assicurarsi l'ingrata pigione. Vedremo che foto accompagnerà l'edizione di domani....per oggi sei tu il protagonista, incapace magari di uscire dal tunnel, allo stesso tempo buono, sorridente imprenditore e duro, insanabile e sospetto comunista. Scrissero di Ms. Landroux che amava i modi cortesi.... 

L'epilogo provvisorio, il terzo giorno.

Ieri pomeriggio hai subito la gogna pubblica. Un'ora coi colleghi e coi sindacalisti.  Ecco il coro dei burocrati della difesa operaia di facciata, "Ti devi dimettere", nel dubbio si usa così, come per i tangentari, come per gli assassini, come per i nemici dell'umanità. Anche questo fa notizia, "sospeso dalla CGIL l'operaio attivista dei CARC" un riconoscimento delle tue colpe, un riconoscimento indiretto delle accuse e dei sospetti, una terra che brucia sotto ai tuoi piedi. Ecco il tuo nome completo per la prima volta, A.B. scompare dalle cronache e salti fuori te, coi tuoi parenti, la casa in cui abiti, eccoti pericoloso rivoluzionario "....noi siamo per la rivoluzione" eccoti colluso "con altre organizzazioni di compagni", brandelli di intervista pubblicati ad effetto accanto a copie della rivista che solo i malvagi comprano nelle librerie. Non mancano mai queste foto nei briefing della polizia, questa volta non ci sono pallottole allineate o pacchetti stipati di droga, ma riviste pericolose, terreno di sovversione. Un altro frammento di quello che loro se imputati chiamerebbero "l'infamante processo popolare". Ma sono loro a fartelo, in questo la differenza, sibilanti delatori del peggior socialismo reale strisciare negli archivi della polizia politica alla ricerca delle tue pecche sociali. Un processo sottile, pubblico nell'accusa, privatistico nella difesa, tenero ed assoluto nella sentenza. Nessuno ti accusa ma nessuno di loro ti difende. Vogliono difendersi da attacchi strumentali ma non dalla strumentale operazione di pulizia politica, da quella difendersi non serve. Per la seconda volta i Carc sono chiamati dall'esperto quotidianista "Comitati di appoggio per la resistenza AL comunismo" anzichè "Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo", ma si, in fondo che siate per o contro il comunismo non ci interessa. Il punto è che siate personaggi occulti e a questo il vostre look si adatta....

Il colpo più duro ovviamente te lo dà chi sulla tua pelle vuole vendere la sua spendibilità . "Noi siamo utili" perchè controlliamo i movimenti di questi personaggi sembra dire il Casarini, pronto a trasformare le cliniche psichiatriche in gulag per comunisti, comparare loro, i buoni, con voi, i terroristi è come comparare un verde con un "vivisettore di cani". Da oggi sei anche un rude assassino di animali. I fascisti hanno taciuto, mentre loro di lapidano. No, non hai mai cercato di reclutare proseliti da loro, loro ti avrebbero fatto rinchiudere. D'altro canto lo sanno tutti ormai che sei un terrorista, non serve ribadirlo....Ieri vittime della repressione, oggi aspiranti carnefici, antagonisti che si trasformano in vivisettori mediatici.... Dall'inquisitore ti salvano solo altri inquisiti, antagonisti che ti difendono, loro, dei centri cattivi sanno cos'è l'atmosfera di terrore che può essere creata intorno ai diversi. La conoscono, ne sono vittime quotidiane, conoscono il linciaggio sulla loro pelle e lo sanno ancora distinguere, percepire.

E cadde il silenzio

 Formalmente anche se non ufficialmente questo capitolo d'inchiesta è chiuso. Voi eravate innocenti. Non siete terroristi. Non abbiamo trovato alcun livello occulto. Nemmeno un'arma. Se avessimo visitato 60 abitazioni di commercianti milanesi o 60 case di giocatori di pallone avremo trovato armi e doping, fatture finte e adrenaline, frustini e mascherine di cuoio, ma da voi non abbiamo trovato niente. Ma lo scopo non era trovare, lo scopo era "CREARE TERRA BRUCIATA", stabilire quale sia la condotta di vita sociale da evitare. Questo scopo è raggiunto. Quando potrai rientrare nel sindacato, quando potrai tornare a salutare i tuoi vicini tranquillamente? Probabilmente mai. Penseranno "si, li hanno ARRESTATI ma come sempre in Italia nessuno sconta le pene".... Eccoti lì, sotto le picche, risparmiato ma in costante osservazione. Finchè vorranno. 

Finchè qualcosa in noi e in tutti cambierà
 e le masse volgeranno altrove,
per sempre,
 il loro sguardo....

"Eccoli li vedo,
le urla strazianti da cani rabbiosi"
[G.Gaber, ovviamente prima del declino]

 

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