01.10.99
Aziende private di copertura

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L’articolo che segue è stato pubblicato sul quotidiano ("The Nation" il 28 luglio 1997, dimostra senza ombra di dubbio le strette relazioni tra l’establishment americano e le agenzie private di guerra, divenute protagoniste della guerra a bassa intensità. I brani dell’articolo relativi ai Balcani inoltre delineano nettamente le premesse della guerra sporca nella regione e la pianificazione CIA della guerra di sterminio a mano croata nelle Krajine.

 

LA PRIVATIZZAZIONE DELLA GUERRA

 

Gli USA appaltano i loro affari di stato ad aziende al di fuori di ogni controllo pubblico, come nel caso della "pulizia etnica" in Croazia.

 

di Ken Silverstein

 

La storia degli interventi politici e militari dell'America abbonda di inganni e scandali, con attori oscuri, avidi interessi e sforzi per tenere il pubblico al di fuori di quelle che di natura dovrebbero essere decisioni pubbliche. Ora questi sforzi hanno fatto un salto di qualità, per portata e dimensioni, che non ha precedenti. La privatizzazione, il processo mediante il quale le responsabilità del governo vengono trasferite nelle mani di aziende che non devono rendere conto a nessuno, é entrata ora anche nelle sale dei signori della guerra.

 Senza che se ne parlasse o discutesse, il governo ha inviato società private - per la maggior parte dagli stretti legami con il Pentagono e con personale composto da esponenti delle Forze Armate in pensione - a fornire assistenza militare e nel campo dell'ordine pubblico a alleati esteri degli Stati Uniti. Il governo ha anche ampiamente esteso l'impiego di ditte private che forniscono supporto alle sue operazioni militari all'estero, ivi incluse le azioni antidroga top-secret nell'America Latina e le attività di spionaggio e di addestramento militare per i "clienti" degli USA.

 Queste ditte non sono a loro volta per niente ansiose di parlare delle loro attività. Né lo é l'Ufficio del Dipartimento di Stato per il Controllo sulle Attività Commerciali nel Settore Difesa, che ha il compito della supervisione della maggior parte di questo campo di attività emergente e che ha respinto la mia richiesta di un'intervista per questo servizio. Un funzionario del Dipartimento di Stato mi ha detto di potermi fornire informazioni molto scarse anche sul background generale, a causa delle necessità di proteggere le "informazioni di proprietà" delle società coinvolte (una scappatoia che rende il Freedom of Information Act in effetti del tutto privo di incidenza in quest'area). Il risultato é che la maggior parte delle informazioni rimane nascosta dietro gli appelli del governo al segreto o chiusa a chiave nei libri contabili delle società.

Ma sulla base delle testimonianze di chi ha parlato - e la maggior parte di queste persone ha accettato di farlo solo a condizione di non essere nominati - risulta chiaro che decine di società, che vanno da giganti dell'alta tecnologia con un giro d'affari da 1 miliardo di dollari, come la SAIC, a piccole imprese gestite da marines in pensione, offrono addestramento militare e tutta la relativa assistenza a governi stranieri, su proposta degli Stati Uniti. "I programmi sono messi a punto per perseguire i nostri obiettivi di politica estera", spiega un ex-alto ufficiale della Defense Intelligence Agency (la DIA, i servizi segreti dell'esercito americano). "Se non c'é l'approvazione del governo, le società non si muovono".

 Tra le imprese di primo piano ci sono la Military Professional Resources Inc. (M.P.R.I.) che sta addestrando due eserciti dei Balcani e sta cercando di espandersi in Africa; la Vinnell, che addestra la Guardia Nazionale in Arabia Saudita; la Betac, che lavora a stretto contatto con il Comando per le Operazioni Speciali, un ufficio riservato del Pentagono che si occupa di azioni segrete nel Terzo Mondo.

 Un illuminante esempio della collaborazione tra aziende e governo in queste attività é stato dato il 24 giugno scorso, quando la DIA ha sponsorizzato un incontro a porte chiuse, intitolato "La privatizzazione delle funzioni di sicurezza nazionale nell'Africa sub-sahariana". Vi si sono trovati fianco a fianco la M.P.R.I. e altri appaltatori privati degli Stati Uniti, oltre a Eeben Barlow, direttore della nota società sudafricana Executive Outcomes, che negli ultimi anni ha fornito mercenari ai governi di Angola e Sierra Leone e Timothy Spicer della Sandline International, una società britannica il cui ingaggio lo scorso gennaio da parte del governo del Papua Nuova Guinea ha irritato l'esercito di questo stato, provocando un golpe. Spicer era accompagnato dal rappresentante della Sandline negli Stati Uniti, Bernie McCabe, un ex- funzionario delle Forze Speciali dell'Esercito. La DIA ha cercato di non dare grande ufficialità a questo evento, ma un partecipante mi ha detto, "Tutti i funzionari si sono dichiarati in quell'occasione d'accordo con le società private riguardo al fatto che questo tipo di attività andrà fortemente intensificandosi nei prossimi anni".

 Il governo difende il suo ricorso a società private e dice che non permetterebbe mai loro di inviare mercenari a supporto di un governo estero, come fanno invece la Executive Outcomes e la Sandline. "Fornire un addestramento militare é molto più che insegnare a qualche tizio come sparare diritto", dice un funzionario del Dipartimento di Stato, che ha parlato a condizione che il suo nome non venisse citato. "Le società offrono istruzioni su come gestire una forza militare in una democrazia, in subordinazione al controllo civile e nel rispetto dei diritti umani". Questa spiegazione suona sospettosamente simile alla giustificazione addotta dal Pentagono per la School of the Americas a Fort Benning, nello stato della Georgia, nella quale migliaia di soldati dell'America Latina sono stati addestrati, come veniva sostenuto, a rispettare i diritti umani, solo per poi lanciarsi in travolgenti carriere di criminali di guerra una volta tornati a casa. Una spiegazione alternativa é che il ricorso ad appaltatori militari privati consente agli Stati Uniti di perseguire i propri interessi geopolitici senza dovere dispiegare il proprio esercito, un sistema molto utile nei casi in cui l'addestramento viene fornito a regimi con un curriculum agghiacciante in fatto di diritti umani. "E' politica estera per procura", afferma Dan Nelson, ex-alto consulente per la politica estera del deputato Richard Gephardt e ora professore alla Old Dominion University. "Le aziende vengono utilizzate per svolgere compiti che il governo, per motivi di bilancio o di delicatezza politica, non può svolgere in prima persona".

 L'attuale situazione differisce sia per portata che per dimensioni dalle pratiche adottate in passato, di cui l'esempio più noto venuto alla luce é quello dello scandalo Iran/contra. Oggi, le società più pesantemente coinvolte non sono ritagli della CIA utilizzati principalmente in operazioni segrete, ma aziende da diversi milioni di dollari con interessi diversificati. Il loro lavoro è approvato nel corso dello svolgimento delle normali attività di enti governativi e messo in atto non da persone locali del paese estero addestrate dalla CIA, ma da alti funzionari militari americani appena usciti dalle forze armate. Prima di offrire assistenza ai governi stranieri, le società devono innanzitutto chiedere una licenza dall'Ufficio per i Controlli sulle Attività Commerciali nel Settore della Difesa presso il Dipartimento di Stato. "Le richieste di licenza vengono esaminate con grande attenzione", mi ha raccontato un funzionario della SAIC. "Anche quando si é ancora allo stadio dei colloqui, si passa a un vaglio molto stretto".

 Lo snellimento della burocrazia militare della Guerra Fredda - il livello degli effettivi é sceso del 30 per cento dalla fine di quest'ultima - ha spinto un numero enorme di veterani militari, dai ranghi più alti a quelli dei semplici fanti, nel settore privato. Le uniche capacità professionali che molte di queste persone sono in grado di offrire sul mercato sono le loro esperienze militari e paramilitari.

 James Woods, che é andato in pensione come Viceassistente del Segretario alla Difesa per gli Affari Africani nel 1994 e attualmente lavora a Washington come lobbysta della Cohen & Woods International, mi ha raccontato che intere unità guidate da ex-membri delle Forze speciali stanno tentando di vendere addestramento militare a governi esteri. Queste società, molte delle quali si sono insediate presso basi militari nazionali, "consistono essenzialmente in un militare in pensione seduto in una camera di appartamento con un fax e un Rolodex", spiega. "Servono come ponte di collegamento con l'ampio gruppo di militari in pensione. Nei periodi tra una missione e l'altra non hanno molto da fare".

 Questi "soldati di ventura", pur continuando a occupare una nicchia di mercato, stanno incontrando sempre maggiori difficoltà a rimediare qualcosa che vada al di là dei piccoli contratti di consulenza su operazioni antiterrorismo o di incarichi limitati per offrire protezione a VIP in trasferta. Per i progetti di più ampio respiro, i guerrieri "freelance" hanno decisamente perso terreno rispetto alle società che hanno buone connessioni con le alte sfere del governo e l'elite dei funzionari militari in pensione. Come mi ha detto un funzionario del Pentagono incaricato della selezione del personale, "la privatizzazione é un modo come l'altro per ricompensare gli ex-alunni". E' sempre la stessa porta girevole:

 * Alla M.P.R.I., ventidue funzionari dell'azienda sono ex-esponenti militari di alto rango. Tra di essi vi é il Gen. Carl Vuono, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito durante l'invasione del Panama e la Guerra del Golfo, il Gen. Ed Soyster, già capo della DIA, e il Gen. Frederick Kroesen, ex-comandante delle forze USA in Europa.

 * La Vinnell é di proprietà della B.D.M., una megazienda di Beltway controllata dal Carlyle Group, una società di investimento diretta dall'ex-Segretario di Stato James Baker, dall'ex-capo del bilancio della Casa Bianca Richard Darman e dall'ex-Segretario alla Difesa Frank Carlucci. Il presidente della B.D.M., Philip Odeen, ha guidato la task force del Pentagono incaricata di riorganizzare il settore militare per il ventunesimo secolo.

 * Del consiglio di amministrazione della SAIC hanno fatto parte due ex-segretari alla Difesa, William Perry e Melvin Laird, e due ex-capi della CIA, John Deutch e Robert Gates.

 La privatizzazione comporta per il governo tutta una serie di vantaggi. Oltre a fornire un motivo plausibile per negare la paternità delle trame estere, consente a Washington di apportare tagli al personale militare, conservando allo stesso tempo la capacità di influenzare e dirigere missioni di portata enorme. Società che lavorano in appalto possono addestrare un intero esercito straniero. Il Programma Internazionale di Addestramento ed Educazione Militare del Pentagono (IMET) fornisce invece generalmente istruzioni a non più di qualche decina di soldati. La maggiore tra le operazioni dell'IMET in corso é quella in Honduras, dove 266 soldati e ufficiali sono in corso di addestramento. "Le società private aumentano la nostra capacità di fornire addestramento all'estero", afferma il Tenente Generale Larry Skibbie, che attualmente lavora all'America Defense Preparedness Association. "Continueremo a vedere un intensificarsi di questo fenomeno, mentre proseguiranno i tagli alle nostre forze in uniforme".

 Nel campo dell'addestramento militare é la M.P.R.I. a fare la parte del leone. La società, che ha sede ad Alexandria, in Virginia, é stata fondata nel 1987 da un generale dell'esercito in pensione, Vernon Lewis. Un opuscolo riporta orgogliosamente che la M.P.R.I. - la quale mantiene un archivio computerizzato con i nomi di 2000 membri delle forze armate in pensione - offre la "migliore esperienza aziendale militare del mondo e dispone di "unità operative e/o rappresentanti sul campo presso sedi militari in tutti gli Stati Uniti e all'estero".

 L'anno scorso il governo bosniaco ha dato incarico alla M.P.R.I. - che ha avuto la meglio, in un'offerta d'appalto, sulla SAIC e la B.D.M. - di addestrare le sue forze armate. Il programma, il cui costo é di 400 milioni di dollari, viene pagato in gran parte dall'Arabia Saudita, dal Kuwait, dal Brunei e dalla Malaysia. L'obiettivo di questo programma di addestramento, che é supportato da ampie forniture di armamenti da parte degli Stati Uniti all'esercito bosniaco, secondo quanto si afferma é quello di fare da deterrente rispetto all'esercito serbo, meglio armato. Ma essendo l'esercito serbo in gravi difficoltà, molti osservatori della regione sono sempre più preoccupati della possibilità che un esercito bosniaco riaddestrato e dotato di nuove armi possa sentirsi incoraggiato ad attaccare le forze serbe dopo che le forze multinazionali si saranno ritirate, come si prevede che debbano fare nel 1998.

 La M.P.R.I. ha offerto consulenze anche ai militari croati, una relazione che é cominciata nell'aprile del 1995, in occasione di uno dei periodi di combattimento più intensi della guerra balcanica. La M.P.R.I. ha inviato in Croazia un team guidato da un certo numero di ufficiali in pensione, tra cui il Gen. Vuono, il Gen. Richard Griffits e il Gen. Crosbie Saint, che dal 1988 al 1992 ha comandato l'Esercito USA in Europa. Un portavoce del Dipartimento di Stato, John Dinger, ha detto che la M.P.R.I. ha aiutato i croati a evitare "eccessi o atrocità nelle operazioni militari". Il portavoce della M.P.R.I., il capo della DIA in pensione Ed Soyster, mi ha detto che la società ha semplicemente "offerto consulenza sul ruolo dell'esercito in una società democratica".

 "I croati desiderano aderire alla NATO," ha aggiunto, "e se si vuole essere ammessi a un club bisogna avere lo stesso aspetto dei membri".

 Solo alcuni mesi dopo che la M.P.R.I. ha cominciato le sue attività in Croazia, l'esercito di questo paese - fino ad allora raffazzonato e incapace - ha lanciato una serie di sanguinose offensive contro le forze serbe. Quella più importante é stata l'Operazione Tempesta di Tuoni, cioé l'aggressione contro la regione della Krajina, durante la quale i villaggi serbi sono stati saccheggiati e bruciati, uccidendo centinaia di civili e scacciando dalle loro case circa 170.000 persone.

 Roger Charles, un tenente colonnello in pensione e ricercatore militare della Marina americana, che é stato premiato per la sua opera dalla Investigative Reporters and Editors Association, é convinto che la M.P.R.I. abbia svolto un importante ruolo nella campagna di Krajina. "Nessun paese può passare dalle milizie composte da canaglie raccolte per la strada alla messa in atto di un'offensiva militare professionale, senza avere ricevuto aiuto", afferma Charles, che ha analizzato per lungo tempo le attività della M.P.R.I. "I croati hanno fatto un buon lavoro di coordinamento dei mezzi blindati, dell'artiglieria e della fanteria. Non é qualcosa che si impara mentre si riceve un addestramento sui valori democratici".

 Un ufficiale di collegamento croato ha raccontato alla stampa locale che solo alcune settimane prima dell'offensiva il Generale Vuono ha tenuto un incontro segreto ad alto livello nell'isola di Brioni, di fronte alla costa della Croazia, con il Gen. Cervenko, l'architetto della campagna di Krajina. Nei cinque giorni che hanno preceduto l'attacco, si sono tenute almeno dieci riunioni tra il Generale Vuono e gli ufficiali che hanno partecipato alla campagna.

 In un certo senso, il fatto che la M.P.R.I. abbia diretto la campagna di Krajina o meno é secondario. "Una volta che si é fornito addestramento non c'é modo di controllare come le abilità che avete insegnato vengono usate", dice Loren Thompson, uno specialista militare presso l'Alexis de Tocqueville Institution, un'organizzazione conservatrice. Dato il curriculum della Croazia nel ventesimo secolo, afferma - soprattutto la sua collaborazione con i nazisti - "non siamo sicuri che sia desiderabile che questo paese abbia un esercito professionale".

 La M.P.R.I. nega di avere aiutato i croati ad armarsi, ma anche in questo caso si trovava in una posizione per svolgere come minimo un ruolo indiretto. Secondo un funzionario governativo in pensione, che fa da intermediario per gli accordi relativi agli acquisti di apparecchiature militari, Zagabria ha comprato armamenti da un commerciante di armi tedesco, Ernst Werner Glatt, fino ad almeno l'anno scorso. Negli anni '80, Glatt era il mercante d'armi preferito dalla CIA, che lo ha scelto per vendere armi ai contras in Nicaragua e ai mujahedin in Afghanistan, tra gli altri. Glatt é arrivato a fornire 200 milioni di dollari di armi all'anno, denaro che gli é servito per acquistare una tenuta in Virginia, che ha chiamato Aquila Nera, un simbolo della Germania nazista.

 Durante lo stesso periodo Soyster, che ora lavora presso la M.P.R.I., lavorava per la DIA, che assegnava anch'essa l'appalto di affari a Glatt. Quest'ultimo ha ricevuto somme enormi dalla DIA nel corso degli anni '80 affinché si procurasse armi sovietiche da spedire negli Stati Uniti, da dove venivano inviate a strutture militari che lavoravano per gli USA in America Latina, Asia e Africa. Dopo che Soyster si é ritirato, lui e Glatt sono diventati soci d'affari in almeno un contratto per la vendita di armi.

 Il coinvolgimento nei balcani della M.P.R.I. é un caso eloquente di "ricompensa per gli ex-alunni". Il Tenente Gen. James Chambers ha servito per trentasei anni nell'Aviazione, con l'incarico per un certo tempo di direttore delle operazioni estemporanee in Bosnia. Dopo il suo pensionamento, é diventato vicepresidente della M.P.R.I. Il Gen. John Sewall, che ora lavora per la società in Croazia, prima di andare in pensione é stato consulente speciale del Pentagono per la Federazione Musulmano-Croata, creata nel 1994 su iniziativa degli Stati Uniti. L'anno successivo, Sewall e un altro ufficiale hanno effettuato numerosi viaggi in Bosnia e Croazia. Gli osservatori europei ritengono che la loro missione fosse quella di offrire consulenze militari, un'attività allora bandita da un embargo delle Nazioni Unite. "Se non sono coinvolti in qualche programma di pianificazione militare, cosa ci fanno ll?" si é lamentato all'epoca un comandante francese, "dobbiamo forse credere che Sewall e i suoi siano dei turisti?". [...]

 

 ("The Nation", 28 luglio 1997)

 
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