23.09.99
Invasori ed invasati Cermis

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INVASORI ED INVASATI

di Stefano Raspa (Comitato Unitario Contro Aviano 2000)

Un Comitato In lotta per “Gettare le basi”...in tutti i sensi.

 

Il Comitato Unitario Contro Aviano 2000 nasce tre anni fa a Pordenone.

Diverse associazioni e individualità della provincia pordenonese decidono di costituirsi in comitato per opporsi pubblicamente e unitariamente al Progetto Aviano 2000 ovvero il progetto siglato nel Ô92 tra le forze Statunitensi e italiane che prevede il potenziamento della base USAF di Aviano in risorse belliche e umane. A tutt1oggi il piano Êha già visto l’attuazione del raddoppiamento di soldati che tutt1ora risultano ufficialmente 4.500 unità ma che stime ufficiose, e indubbiamente più realistiche, indicano di ben lunga superiori (il paese in questioneconta circai 8.000 abitanti). La base di Aviano diverrà dunque una delle basi nucleari più importanti d’Europa, ed è bene ricordare che qui stazionano le atomiche dagli anni Ô60 e proprio qui arrivarono i famigerati F-16 che la popolazione di Torejon,in Spagna, cacciò. Potrei citare altri numerosi primati di tecnologia bellico-militare ma credo che sia superfluo, visto che pochi ignorano le prodezze USA in materia. Più importante è invece sottolineare come questa presenza, che da cinquant’anni invade il territorio friulano, sta assumendo dimensioni devastanti sia sul piano ambientale che su quello sociale. Tredici anni fa 4.500 hl di GP8 (carburante a composizione segreta) hanno inquinato le falde acquifere di un intero paese (Roveredo in Piano), l’incidente, ovviamente, si verificò sotto la giurisdizione americana. Come per incanto, Êil tribunale USA sentenziò una non-responsabilità; i sorvoli dei cacciabombardieri si possono contare fino a 100 giornalieri in tempi di pace per arrivare a quota 300 in periodi di intensa attività come in uno status di guerra (vedi intervento nel Kosovo); l’inquinamento acustico supera i limiti di decibel consentiti alla faccia delle norme stabilite, dimostrando l’evidente indifferenza degli States alla legislazione italiana. Questo non solo rende invivibile molti territori situati sotto i corridoi di volo degli aviogetti ma crea una discriminazione fra cittadini. Sono cittadini di serie A quelli che abitano presso areoporti civili e cittadini di serie B quelli che hanno la sfortuna di abitare presso areoporti militari. Anche la questione economica viene mistificata ed è giusto puntualizzare. E’ vero che un’imponente presenza, come la struttura in questione, significa anche business, appetibile a molti imprenditori e commercianti Êma per l’ennesima volta si evince come la maggior parte della popolazione non ne trarrà alcun giovamento , ne economico ne occupazionale. Anzi possiamo affermare che se da una parte i proprietari di appartamenti possono affittare a prezzi spropositati (tanto paga mammamerica), dall’altra moltissimi Êautoctoni devono cercare casa altrove, impossibilitati a sostenere affitti da centro-città metropolitana.

E come non ricordare la strage del Cermis. Dalla Base di Aviano decollò il Prowler assassino, pilotato dal tenente “rambo” Ashby, che recise i cavi della funivia di Cavalese provocando la morte di 20 persone. Commentare la sentenza d’assoluzione del tribunale militare americano è fin troppo scontato. Credo davvero che pochi possano non comprendere come “incidenti” simili mai troveranno giustizia in tribunali presieduti da militari giudici di altri militari . Come C.U.C.A. 2000 riteniamo responsabile il governo italiano in primis visto che negli accordi (peraltro segreti) risulta netta la competenza italiana di ogni validazione di volo, in parole povere tutti sapevano e potevano sospendere le operazioni. Quello che riteniamo più interessante evidenziare è come ormai la cosiddetta “guerra” abbia Êinvaso tutta la società civile e questo perchè le operazioni sofisticate, come i bombardamenti a bassa quota, necessitano di esercitazioni continue. Per noi la strage del Cermis non è un incidente ma la naturale conseguenza della presenza di una struttura militare, in stato di allerta 24 ore su 24, 365 giorni l’anno! E come se non bastasse, Êin marzo, Êla primavera è giunta assieme alla “signora morte”, eterna compagna del militarismo e dei nazionalismi. L’intervento in Jugoslavia ha potuto così svelare come e a cosa serve una base nucleare militare della NATO nel 1999. Non troppo lontano nei Balcani una lotta in atto da decenni tra lo stato Serbo e la popolazione albanese del Kosovo ha fornito il pretesto agli USA per l’ennesima “missione umanitaria”.

Anche gli Stati Uniti d’Europa hanno convenuto e sbandierando la “legittima” alleanza (vedi NATO) si sono prodigati a supportare l1intervento armato con uomini, mezzi e, Italia in testa, basi atomiche. Proprio contro l’intervento NATO in Jugoslavia il CUCA 2000 ha organizzato il 3 aprile scorso una manifestazione nazionale, con la presenza di un migliaio di persone da molte parti d’Italia, ma volendo prendere una posizione netta anche contro il massacro del governo serbo ai danni degli albanesi. Come libertario ribadisco che ogni popolo ha il diritto alla propria autodeterminazione e a ciò si presta la mia solidarietà. Un' autodeterminazione però che non può avvenire attraverso il principio del nazionalismo che mai ha portato all'emancipazione degli sfruttati ma bensì ne ha incatenato i bisogni.

Per concludere invito tutti a sostenere le iniziative del Comitato leggendo “LiberAria”, un bollettino di controinformazione che aggiorna sulla situazione di Aviano ma soprattutto vuole essere un canale di comunicazione fra tutte le realtà organizzate e non, intente a gettare le basi per una società di libere ed uguali e a gettare le basi militari direttamente nel pattume, luogo a loro consono. H

 
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