29.09.97
Campagna per una nuova costituzione

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CAMPAGNA INSORGENTE PER UNA NUOVA COSTITUZIONE!

AL POPOLO MESSICANO, AI POPOLI DEL MONDO.

 

Dal 1917, ogni 5 di febbraio, si commemorano nel nostro paese due avvenimenti: quello dei messicani “del basso” e quello dei messicani “dell’alto”. Il popolo commemora, in questa data, la realizzazione di un patto sociale tra tutti i messicani così come le garanzie minime conquistate col suo sangue sui campi di battaglia. La oligarchia ed il governo, da parte loro, commemorano e celebrano la propria dominazione politica ed i grandi privilegi ottenuti attraverso il tradimento di tutto il popolo. Ogni raggruppamento sociale rende omaggio ai suoi rispettivi eroi. Il popolo ai dirigenti rivoluzionari sorti dal suo proprio interno: Ricardo Flores Magon ed i generali Francisco Villa e Emiliano Zapata. La oligarchia finanziaria agli arrivisti e traditori dai quali ereditò il potere da piœ di 80 anni: Alvaro Obregon e Venustiano Carranza.

La nostra Costituzione politica È il risultato di una rivoluzione interrotta, di un controllo armato, di una lotta di classe concretata in leggi. In effetti, quando il popolo per via rivoluzionaria si organizza in una nuova costituente per discutere i suoi diritti, le leggi che la orientano e i doveri storicamente conquistati, si produce una lotta di classe nel terreno del diritto e la giurisprudenza si concretizza in reali riforme istituzionali generali: nuovo governo, nuova costituzione, nuovo ordine economico-sociale.

La rivoluzione messicana del 1910-1917 diede luogo ad un nuovo governo e ad una nuova costituzione, quest’ultima di stampo popolare e antimperialista. Tuttavia la vecchia classe governante fu rimpiazzata da un nuovo gruppo di potere interessato solamente ad ingigantire la sua ricchezza e a modificare la forma, non l’essenza, della dominazione economico-politica contro il popolo.

Nel nostro paese lo stato di diritto nacque sfasciato e segnato dal tradimento della oligarchia. Così si consolidò lo stato e la dominazione di un ridotto gruppo di potere.

Dopo la seconda guerra mondiale, il governo di turno riformò la costituzione per permettere l’accesso agli investimenti stranieri ed integrare la modernità come separazione degli interessi popolari con quelli dello stato. La nazione fu obbligata a rispondere sopratutto agli interessi dei grandi consorzi transnazionali e soggetta a norme fuori dal controllo nazionale. La riforma dell’articolo 27 da parte del governo di Miguel Aleman fu un duro colpo per i campesinos in quanto veniva opposto il diritto di privatizzazione della terra alla proprietà comunale. Questo processo raggiunge una nuova fase del suo sviluppo negli anni ‘80, sospinto dalle politiche neoliberiste realizzate da Miguel de la Madrid. E tuttavia, dal 1988 al 1994, il governo di Carlos Salinas de Gortari riformò, come nessun altro, il testo costituzionale. Si trattò quindi rispettare puntualmente le ordinanze transnazionali della globalizzazione capitalista disposte dal piano Brady del Dipartimento di Stato Nord Americano a sua

volta in sintonia con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale per lo Sviluppo.

Per il potere transnazionale nessuna costituzione politica di nessun paese al mondo può essere considerata prima dei suoi interessi.

Per questo potere la unica valida legge suprema È quella del massimo profitto. Perciò, le costituzioni politiche sono state ridotte a mero strumento della dominazione delle oligarchie nazionali e straniere.

Da qui il diritto alla compra-vendita del territorio nazionale, delle industrie un tempo considerate srategiche, delle vie di comunicazioni come aeroporti, ponti, strade e porti. Da qui, pure, le estreme facilitazioni per gli investimenti stranieri che hanno favorito la ingerenza del capitale finanziario il quale permette ogni tipo di affare, facilita la corruzione del governo e la incorporazione in esso del narcotraffico come strategia di stato.

L’intervento dei grandi interessi della globalizzazione capitalista all’interno del governo messicano riducono la sovranità nazionale, sottomettono il territorio, la cultura e l’amministrazione alle strutture della globalizzazione ed impostano al controparte storica del liberalismo e del suo senso patriottico. Anche se il liberalismo È stato orientato verso lo stato capitalista, nel secolo diciannovesimo ha avuto una importante influenza popolare. Al contrario, il così detto neoliberismo È la ideologia della globalizzazione con una direzione capitalista estrema, che raccomanda di alleggerire lo stato per privatizzarlo totalmente, di ridurre la sovranità nazionale e la parola patria ad una sorta di romanticismo decimonono e di abbandonare l’influenza popolare condannata dal qualificativo populista. La lotta di classe scatenata dalla globalizzazione È mondiale. Coinvolge i lavoratori del mondo intero, ricompone il popolo colpito dall’abbassamento dei salari e dalla privatizzazione dei servizi e delle prestazioni pubbliche. Esige la solidarietà internazionalista e la lotta per sottomettere gli stati agli interessi dei lavoratori.

Questo È ciò che bisogna tener presente ricordando la costituzione messicana questo 5 di febbraio. Questo È ciò che bisogna tenere presente ricordando la lotta del popolo messicano: la lotta della classe operaia, dei campesinos, dei popoli indio, dei settori popolari, degli studenti e dei professionisti onesti, degli intellettuali progressisti e rivoluzionari.

 

Di fronte a tutte le forme repressive, sviluppiamo e combiniamo tutte le forme di lotta!

Recuperiamo le storiche conquiste sociali soppresse dalla oligarchia finanziaria e dal mal governo!

Fondiamo un nuovo stato di diritto!

 

 
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