CAMPAGNA INSORGENTE PER UNA NUOVA COSTITUZIONE! AL POPOLO MESSICANO, AI POPOLI DEL MONDO. Dal 1917, ogni 5 di febbraio, si commemorano nel
nostro paese due avvenimenti: quello dei messicani “del basso” e quello dei
messicani “dell’alto”. Il popolo commemora, in questa data, la
realizzazione di un patto sociale tra tutti i messicani così come le garanzie
minime conquistate col suo sangue sui campi di battaglia. La oligarchia ed il
governo, da parte loro, commemorano e celebrano la propria dominazione politica
ed i grandi privilegi ottenuti attraverso il tradimento di tutto il popolo. Ogni
raggruppamento sociale rende omaggio ai suoi rispettivi eroi. Il popolo ai
dirigenti rivoluzionari sorti dal suo proprio interno: Ricardo Flores Magon ed i
generali Francisco Villa e Emiliano Zapata. La oligarchia finanziaria agli
arrivisti e traditori dai quali ereditò il potere da piœ di 80 anni: Alvaro
Obregon e Venustiano Carranza. La nostra Costituzione politica È il risultato di
una rivoluzione interrotta, di un controllo armato, di una lotta di classe
concretata in leggi. In effetti, quando il popolo per via rivoluzionaria si
organizza in una nuova costituente per discutere i suoi diritti, le leggi che la
orientano e i doveri storicamente conquistati, si produce una lotta di classe
nel terreno del diritto e la giurisprudenza si concretizza in reali riforme
istituzionali generali: nuovo governo, nuova costituzione, nuovo ordine
economico-sociale. La rivoluzione messicana del 1910-1917 diede luogo ad
un nuovo governo e ad una nuova costituzione, quest’ultima di stampo popolare
e antimperialista. Tuttavia la vecchia classe governante fu rimpiazzata da un
nuovo gruppo di potere interessato solamente ad ingigantire la sua ricchezza e a
modificare la forma, non l’essenza, della dominazione economico-politica
contro il popolo. Nel nostro paese lo stato di diritto nacque sfasciato
e segnato dal tradimento della oligarchia. Così si consolidò lo stato e la
dominazione di un ridotto gruppo di potere. Dopo la seconda guerra mondiale, il governo di turno
riformò la costituzione per permettere l’accesso agli investimenti stranieri
ed integrare la modernità come separazione degli interessi popolari con quelli
dello stato. La nazione fu obbligata a rispondere sopratutto agli interessi dei
grandi consorzi transnazionali e soggetta a norme fuori dal controllo nazionale.
La riforma dell’articolo 27 da parte del governo di Miguel Aleman fu un duro
colpo per i campesinos in quanto veniva opposto il diritto di privatizzazione
della terra alla proprietà comunale. Questo processo raggiunge una nuova fase
del suo sviluppo negli anni ‘80, sospinto dalle politiche neoliberiste
realizzate da Miguel de la Madrid. E tuttavia, dal 1988 al 1994, il governo di
Carlos Salinas de Gortari riformò, come nessun altro, il testo costituzionale.
Si trattò quindi rispettare puntualmente le ordinanze transnazionali della
globalizzazione capitalista disposte dal piano Brady del Dipartimento di Stato
Nord Americano a sua volta in sintonia con il Fondo Monetario
Internazionale e la Banca Mondiale per lo Sviluppo. Per il potere transnazionale nessuna costituzione
politica di nessun paese al mondo può essere considerata prima dei suoi
interessi. Per questo potere la unica valida legge suprema È
quella del massimo profitto. Perciò, le costituzioni politiche sono state
ridotte a mero strumento della dominazione delle oligarchie nazionali e
straniere. Da qui il diritto alla compra-vendita del territorio
nazionale, delle industrie un tempo considerate srategiche, delle vie di
comunicazioni come aeroporti, ponti, strade e porti. Da qui, pure, le estreme
facilitazioni per gli investimenti stranieri che hanno favorito la ingerenza del
capitale finanziario il quale permette ogni tipo di affare, facilita la
corruzione del governo e la incorporazione in esso del narcotraffico come
strategia di stato. L’intervento dei grandi interessi della
globalizzazione capitalista all’interno del governo messicano riducono la
sovranità nazionale, sottomettono il territorio, la cultura e
l’amministrazione alle strutture della globalizzazione ed impostano al
controparte storica del liberalismo e del suo senso patriottico. Anche se il
liberalismo È stato orientato verso lo stato capitalista, nel secolo
diciannovesimo ha avuto una importante influenza popolare. Al contrario, il così
detto neoliberismo È la ideologia della globalizzazione con una direzione
capitalista estrema, che raccomanda di alleggerire lo stato per privatizzarlo
totalmente, di ridurre la sovranità nazionale e la parola patria ad una sorta
di romanticismo decimonono e di abbandonare l’influenza popolare condannata
dal qualificativo populista. La lotta di classe scatenata dalla globalizzazione
È mondiale. Coinvolge i lavoratori del mondo intero, ricompone il popolo
colpito dall’abbassamento dei salari e dalla privatizzazione dei servizi e
delle prestazioni pubbliche. Esige la solidarietà internazionalista e la lotta
per sottomettere gli stati agli interessi dei lavoratori. Questo È ciò che bisogna tener presente ricordando
la costituzione messicana questo 5 di febbraio. Questo È ciò che bisogna
tenere presente ricordando la lotta del popolo messicano: la lotta della classe
operaia, dei campesinos, dei popoli indio, dei settori popolari, degli studenti
e dei professionisti onesti, degli intellettuali progressisti e rivoluzionari. Di fronte a tutte le forme repressive, sviluppiamo e
combiniamo tutte le forme di lotta! Recuperiamo le storiche conquiste sociali soppresse
dalla oligarchia finanziaria e dal mal governo! Fondiamo un nuovo stato di diritto! |