Intervista con ISRAEL
OCHOA,
difensore legale di 104 prigionieri politici

Premessa:
VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI E GUERRA A BASSA INTENSITA' NELLO STATO DI
OAXACA.
(IL MESSICO E’ MOLTO, MOLTO PIU' GRANDE DI
QUELLO CHE SEMBRA...)
(con intervista)
La strategia
imperialista consiste nello sterminio. Le tattiche si vanno adeguando alle
situazioni regionali nazionali o internazionali nelle quali ha luogo lo sviluppo
neoliberista.
La strategia imperialista richiede territori
ideonei per implementare progetti militari mascherati da centri turistici. Lo
dimostra il megaprogetto che va da San Diego, California, attraversa tutta la
costa Messicana ed arriva sino all’Honduras, in America Centrale; così come
il progetto turistico “Mundo Maya”. Questa strategia include la
organizzazione di comandi speciali per lo sviluppo della guerra a bassa intensità.
Il fine ultimo é manipolare o sterminare le comunità indigene e campesine
affinché non sostengano le insurrezioni armate. Il fine ultimo sarebbe quello
di fare scomparire il campesino mesoamericano per sostituirlo con una specie di
“farmer” artificiale e di sostituire la cultura del mais con la subcultura
delle agroesportazioni legate a multinazionali messicane e straniere.
La militarizzazione é la direzione
intrapresa dallo Stato di fronte alla opposizione da parte del popolo a questi
progetti. Il 1994 marca lo sviluppo totale della militarizzazione dentro e fuori
i centri urbani, decisiva nelle campagne. A seguito dell’insurrezione
dell’Esercito Popolare Rivoluzionario (nel 1996) e di altri gruppi armati
rivoluzionari, i rinforzi e gli effettivi aumentarono soprattutto in luoghi che,
per la loro estrema miseria e per la loro organizzazione, potevano risultare
inclini all’insurrezione.
La tattica é stata e continua ad essere
quella di sviluppare i gruppi paramilitari, aumentare il numero di poliziotti e
di guardie bianche pagate direttamente dai proprietari per stroncare ogni tipo
di protesta.
Anche gli operativi militari obbediscono ai
tempi di modernizzazione neoliberista: equipaggiamenti sofisticati, nuovi
apparati di comunicazione, soldati ben forniti di carri blindati, carri armati
e, perché no, da cani ammaestrati ad ammazzare, ereditati direttamente dalla
conquista spagnola che impiegava i suoi mastini per perseguire e castigare gli
indigeni ribelli. Oggi i cani non sono come quelli di allora. Li possiamo
trovare in città come parte degli operativi anti-manifestazione e
anti-picchetti.
Generalità.
I popoli della regione Loxicha appartengono
al municipio Pochutla nella Sierra Sur dello stato di Oaxaca. Si dividono in 32
comunità rurali con una popolazione totale di 35.000 abitanti. La lingua della
regione é lo zapoteco. Il 60% degli abitanti non parla spagnolo.
La condizione di queste comunità é di
estrema povertà. Non ci sono né servizi, né possibilità di sviluppo
economico:
-l’80% degli abitanti sono analfabeti;
-solo 7 delle 32 comunità sono parzialmente elettrificate;
-non esiste l’acqua potabile;
-le strade tortuose in tempi di pioggia rendono inaccessibile l’accesso al
centro municipale, San Augustin Loxicha (c’é una proprietà, si produce
ricchezza, ma probabilmente il profitto viene accumulato altrove. E la miseria
generalizzata non stimola il governo ad investire in opere pubbliche?);
-in tutta la regione esiste una sola clinica medica, con un dottore e una
infermiera;
-la maggioranza delle comunità distano da 8 a 12 ore di cammino dalla clinica
di San Augustin;
-la mortalità é molto alta nelle comunità a causa della denutrizione e di
malattie come diarrea, anemia, catarro.
Agricoltura,
lavoro,organizzazione comunitaria, soprusi.
Le comunità ottengono i loro ingressi
economici dall’agricoltura praticata con tecniche primitive. La maggioranza
dei prodotti agricoli sono destinati all’autoconsumo: mais, fagioli, fave,
caffé.
Lo sfruttamento della produzione di caffé
é nelle mani di commercianti accaparratori che ottengono ingenti profitti
schiavizzando gli abitanti delle comunità.
L’unica maniera che le comunità hanno per
sopravvivere nella miseria é il lavoro comunale, il soccorso mutuo tra tutti
attraverso la forma denominata “tequio”, che consiste nel lavoro
eseguito per il bene comunitario che si svolge in forma collettiva e senza
guadagno. Le decisioni importanti si prendono nelle assemblee municipali. Gli
stessi abitanti nominano le proprie autorità municipali secondo il regime di
usi e costumi riconosciuto dallo stato di Oaxaca. Le autorità sono elette tra
le persone piœ lavoratrici e responsabili come riconoscimento al loro lavoro
costante e per servire il popolo. La assemblea popolare può inoltre decidere la
espulsione dalle comunità di chiunque ne comprometta l’armonia e la pace.
Nel 1958, arrivarono a San Augustin un
gruppo di famiglie chiedendo di poter commerciare nella regione e di ricevere
delle terre per costruirsi le proprie case. Gli fu accordato tutto ciò che
chiedevano. Nel giro di pochi anni queste famiglie si arricchirono sfruttando il
lavoro delle comunità produttrici di caffé e per mantenere il loro ordine
assunsero guardie bianche. Nel 1981 i soprusi a cui avevano sottoposto le
comunità della regione Loxicha culminarono con l’assassinio di 11 persone de
il ferimento di 20 nella piazza di San Augustin. Fu così che l’assemblea
popolare decise di espellerli per sempre dalla regione.
Nel 1994 questi assassini riottengono il
diritto di insediarsi nuovamente nella regione appoggiati dal governo dello
stato mentre le loro guardie bianche vestono oggi con l’uniforme della polizia
preventiva e della polizia giudiziaria.
Con l’apparizione dell’EPR
l’esercito installò immediatamente un accampamento militare di 2000
effettivi presso il guado di El Manzanal, unica via di accesso alle comunità
Loxicha. Qui fu torturato Francisco Valencia affinché confessasse di essere un
integrante dell’EPR.
Per questa e per altre ragioni, i loxicha
realizzarono una marcia-carovana il 17 settembre 1996. Si mobilitarono in 1500
tra uomini, donne, vecchi e bambini, raggiunsero la città di Oaxaca
organizzando un picchetto nella piazza principale della città per domandare
direttamente al governatore Diodoro Carrasco la pavimentazione e la costruzione
di nuove strade, la costruzione di scuole, di un ospedale e di cliniche mediche,
appoggio ai progetti produttivi e la fine della militarizzazione della regione.
Il governatore concesse 15 minuti del suo prezioso tempo per dire che tutte le
domande sociali sarebbero state esaudite mentre la militarizzazione se la
sarebbero dovuta tenere in quanto affare che riguarda la “sicurezza
nazionale”. I loxicha decisero allora di ritornare alle proprie case con la
speranza che il governo avrebbe prestato fede alle sue promesse e gli
inoltrarono la relazione della commissione negoziatrice con i nomi di tutte le
autorità municipali e dei rappresentanti delle comunità. Questi stessi nomi
furono utilizzati, in seguito, dall’esercito.
Da allora, si susseguono intrusioni militari
nelle comunità Loxicha, con operativi che normalmente contano oltre 500
effettivi tra militari, polizia giudiziaria, polizia dello stato. Tutte queste
operazioni, dal 1996 ad oggi hanno causato abusi e violenze perpetrate nei
confronti della popolazione, detenzioni arbitrarie, desaparecidos, tortura e
oltre 100 prigionieri politici tutt’ora detenuti nelle carceri di massima
sicurezza. Le mogli ed i figli di questi compagni prigionieri, accusati
falsamente di essere integranti dell’EPR, sono in picchetto permanente,
davanti al palazzo del governo di Oaxaca, da 2 anni. Ogni maledetto giorno della
settimana, da 2 anni a questa parte, queste donne e questi bambini, stanno
chiedendo la libertà per i propri mariti e genitori, stanno chiedendo che venga
fatta giustizia per quelli assassinati. E questa infinita forza di volontà e di
combattere si scontra ogni maledetto giorno, da 2 anni a questa parte, con la
curiosità disinteressata dei turisti, col disinteresse effettivo del PRD, con
il silenzio del tanto citato quotidiano di “sinistra” la Jornada, con
l’ancor piœ inquietante silenzio del compagno Marcos.

Intervista di “Quemada” con
l’avvocato ISRAEL OCHOA,
difensore legale dei 104 prigionieri politici
Loxicha.
(gen. 1999, città di Oaxaca)

Quemada: Qual’é la
condizione materiale nella quale vivono i campesinos e le comunità indigene?
Ochoa: Noi conosciamo maggiormente la
situazione dello stato di Oaxaca, anche se questa situazione é piœ o meno
generalizzata in tutto il Paese. Nelle campagne vi é una situazione di
emarginazione, mancano i servizi sanitari, scolastici, non c’é
elettrificazione né acqua potabile; ossia mancano i servizi basilari per una
vita decente. Sono servizi di base che sono a carico dello stato che normalmente
nelle comunità non esistono o esistono in maniera precaria.
C’é anche una situazione di conflitti
agrari, di terra tra le comunità, che molto spesso sono eredità del passato, e
che non sono mai state risolte dalle autorità. Questi scontri possono arrivare
a causare anche morti. Proprio lo scorso dicembre c’é stata l’invasione
della comunità Tamasulapa Mixe da parte della comunità Tlahuitoltepec Mixe. Di
questi conflitti ne profittano le autorità per sollevarsi dall’onere della
fornitura dei servizi.
I campesinos vivono una situazione di grande
miseria, come nella zona di Pochutla, dove si trovano le comunità Loxicha. In
questa zona ci sono molte piantagioni di caffè in mano a proprietari stranieri,
principalmente tedeschi, ma anche messicani. Alcuni di questi sono proprietari
di intere comunità, essendo proprietari dei territori dove queste vivono. Sono
estensioni di terra molto grandi, 500-1000 ettari, dentro le quali ci possono
essere una, due o piœ comunità. Cosicché la gente che vive in questi
territori appartiene a questi signori, perché questi sono i padroni della terra
e molto spesso controllano le autorità municipali. I braccianti hanno salari
miserabili, la gente che lavora in queste terre guadagna dai 5 ai 25 pesos al
giorno (0,5-2,5 dollari USA, ndr). C’é una azienda che si chiama “Soledad”,
dove i campesinos vivono come nell’epoca porfirista di fine ottocento: vengono
pagati con dei buoni con i quali possono comprare solamente nel negozio del loro
padrone. Tra l’altro, i braccianti vivono perennemente indebitati nei
confronti del padrone in quanto le merci che comprano in questi negozi sono
molto piœ care di quelle che potrebbero acquistare fuori dell’azienda. E
comunque sono obbligati a questa dipendenza per la grande distanza (anche un
giorno di cammino) che li separa dai centri abitati e per la mancanza di strade.
Questa situazione continua qui come in altri stati della Repubblica. In questo
stato é particolarmente difficile per la morfologia del territorio, che, ad
eccezione della valle di Oaxaca, si presenta come una zona di montagne e
foreste. Il governo non si impegna nella costruzione di strade o opere pubbliche
dove non vede un ritorno economico o una circolazione di capitali.
Queste condizioni ci fanno comprendere perché
in diversi stati della Repubblica si é sviluppato il movimento armato. Questa
é una situazione che sta mantenendo la gente in uno stato di dominazione e
umiliazione insostenibile.
Quemada: In cosa consiste la
“riforma agraria” attuata da Salinas De Gortari (PRI) nel 1992?
Ochoa: Salinas De Gortari riforma
l’articolo 27 della Costituzione e la legge federale della Riforma Agraria
decretando che non vi é piœ la possibilità di assegnare terra ai comuni e
alle comunità di nuova formazione o che ne facciano richiesta. A partire da
questa riforma si decreta anche la possibilità di vendere la terra comunale (di
proprietà collettiva, ndr). L’idea del presidente Salinas era che
trasformando in proprietà privata le terre comunali sarebbero affluiti come un
fiume i capitali privati negli investimenti agricoli. Pensava che con questa
operazione si sarebbe realizzata in poco tempo una meravigliosa rinascita
economica. Perciò venne abrogata la proibizione di vendere e ipotecare le terre
comunali. Prima di questa riforma se veniva richiesto un prestito, a privati o
banche, e questo prestito non poteva essere risarcito, la legge impediva la
rivalsa sulla terra. Oggi questo é possibile. Inoltre, la riforma
del Ô92, introduce la possibilità, da parte delle assemblee comunali dei
campesinos, di trasformare l’ejido (proprietà collettiva, ndr) in lotti
privati. Questa possibilità é fortemente propagandata nelle comunità dagli
agenti del governo che dicono: “...oggi finalmente puoi vendere la tua
terra!...”. Così oggi, un’altra volta, si possono concentrare grandi
estensioni di terra in poche mani, e non ci sono limiti a questa tendenza.
Quemada:
Quando i campesinos si organizzano, lo Stato come reagisce?
Ochoa: Quando non si assoggettano alle
organizzazioni corporative ufficiali, quando si organizzano liberamente vengono
tacciati d’essere sovversivi o guerriglieri; questa é la prassi attuale in
Oaxaca. Se i campesinos si incontrano in gruppo, attenzione! Perché sicuramente
é passato l’EPR per organizzarli. Ovviamente la conseguenza é un clima di
terrore e repressione. Si sono effettuate e si
effettuano incursioni nella maggior parte delle comunità, da parte
dell’esercito, della polizia giudiziaria e federale. Perquisiscono le comunità
con il pretesto di cercare piantagioni di stupefacenti, narcotrafficanti e armi.
Utilizzano la legge speciale sulle armi da fuoco e gli esplosivi per disarmare
la popolazione. A chiunque tenga in casa una semplice doppietta, questa gli
viene sequestrata, nonostante la costituzione preveda il diritto per tutti i
messicani di tenere in casa un arma per la difesa personale, fanno eccezione le
armi da guerra. Però oggi tenere un arma in casa é un rischio ed in campagna
é ancora piœ pericoloso.
Realizzano queste incursioni con lo scopo di
intimidire la popolazione, inoltre la lotta al narcotraffico non é un compito
che spetta all’esercito. E infatti queste azioni vengono realizzate in quelle
comunità che non si assoggettano al sistema di organizzazione che il governo
gli impone.
Quemada: Quali sono le forme
che assume la repressione?
Ochoa: Normalmente l’incarcerazione e
l’intimidazione. Quando l’esercito e la polizia entrano nelle comunità,
perquisiscono la case, fanno fotografie, minacciano le autorità municipali. ƒ
questa una prassi molto comune attuata con il fine di impaurire la popolazione e
soprattutto quelle persone che si dimostrano piœ combattive. A queste viene
perquisita l’abitazione, vengono trascinati fuori, messi davanti alla loro
casa e fotografati tutti, compresi i bambini.
L’assassinio é un’altra delle forme di
repressione. Vi sono comunità dove i caciques (proprietari terrieri, ndr) hanno
propri pistoleros (sicari, ndr) , cosicché, quando vedono che qualcuno si
organizza e si libera dal controllo ufficiale, lo fanno rinvenire morto
ammazzato.
Oggi é molto di moda accusare la gente di
essere integrante dell’EPR; alcuni caciques, o le persone che detengono il
potere economico e politico nelle comunità, inoltrano queste denuncie al
governo, alle autorità municipali o al comandante della polizia. Qui in Oaxaca,
ed in realtà in tutta la Repubblica, essere dell’EPR é qualcosa di
terribile...Il governo ha il terrore dell’EPR.
Quemada: Zedillo parla di
una guerriglia buona e di una guerriglia cattiva...
Ochoa: Sì, dice che quelli in Chiapas sono
buoni, e quelli di qui sono cattivi, ah!, ah! No, quello che succede, io penso,
é che il governo ha piœ paura dell’EPR che dell’EZLN. L’EZLN in qualche
modo ha un campo di azione delimitato, anche se gode di un grande riconoscimento
a livello nazionale ed internazionale, dal punto di vista militare é
circoscritto al Chiapas, lì lo tengono sotto assedio. Invece l’EPR é
presente in differenti stati della Repubblica e non sanno esattamente dove si
trova. E questo li preoccupa. Inoltre esistono dei rapporti di intelligence
degli Stati Uniti, preoccupati per questa presenza che non riescono ad ubicare.
Il governo dice che in Oaxaca si trova il bastione dell’EPR, dice anche che é
stato disarticolato. In realtà la presenza e le azioni di questa forza
continuano.
Israel Ochoa, é oggetto di una campagna di
stampa che lo accusa di essere l’avvocato dell’EPR. Vi sono due inchieste
aperte a suo carico a causa della sua attività professionale; nell’estate del
1996, nello stato di Veracruz, é stato trattenuto dalla polizia, insieme ad un
suo collaboratore, per accertamenti in relazione ad un’azione realizzata
dall’EPR a Huatulco (stato del Guerrero) avvenuta in quel periodo. Il suo
telefono é sotto controllo. E’ stato perquisito dalla polizia un luogo
d’incontro dei parenti dei suoi assistiti, teme che possano fare altrettanto
nel suo ufficio.